É il più giovane Comune della regione, ha infatti raggiunto l’autonomia amministrativa il 1maggio 1993. È una cittadina di circa quindicimila abitanti, a pochi chilometri da Taranto e dunque dal mare Jonio. Il filo conduttore della storia di questo territorio è rappresentato dalle grotte: nelle grotte abitarono i primi nuclei di stattesi. Contadini che si stabilirono nel Canale della Zingara, oggi ancora abitato e i cittadini residenti in quella zona utilizzano le grotte naturali come cantine o proprio come vani di casa. I reperti del neolitico, datati tra il VI ed il VIII sec. d.C. a cui si aggiungono frammenti ceramici datati X-XI sec. d.C., rinvenuti in alcune zone di territorio testimoniano la presenza di insediamenti umani primitivi vissuti nella gravina di Leucaspide [Toponimo: LeukoV= bianco splendente;aspiV = scudo (greco)]. Molte sono le gravine, infatti, presenti in Statte, alcune di dimensioni minori, tra le più interessanti si segnalano: la gravina di Leucaspide e la gravina di Triglie. Nel medioevo si svilupparono le civiltà rupestri e ne sono testimonianza i numerosi insediamenti e le cripte, presenti presso il “villaggio di Triglie”, esteso in parte nel territorio di Statte ed in parte in quello di Crispiano, all’interno del parco regionale della Terra delle Gravine.
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L’acquedotto ipogeo del Triglio, risalente ad epoca romana, così viene denominato per la sua vicinanza all’omonima gravina, è una monumentale opera idraulica sita e a beneficio dei territori di Statte, Crispiano e Taranto. Numerosi i frantoi ipogei o l’allora detti trappeti sotterranei resti importanti afferenti il mondo dell’economia agricola del 1500. Essi erano situati almeno 5 o 6 m. sotto il livello stradale. Molti trappeti sono scomparsi, ad oggi è possibile visitare tra tutti il Frantoio Ipogeo di Todisco - Contrada Todisco c/o Masseria Fortificata Todisco S.P. 46. Antiche fattorie fortificate, le masserie restano tuttora intatte nel territorio, ancora abitate da mezzadri e contadini che si dedicano alla cura delle terre. Spesso le costruzioni sono sorte in luoghi dove magari c’erano dei villaggi rupestri, o dei casali medievali, dunque potrebbero rappresentare la continuità storica ovvero l’evoluzione degli insediamenti. Se ne riportano alcune, Masseria e Iazzo Capocanale; Masseria Giranda, Masseria Spagnolo, Masseria Santa Teresa (S.P. 46); Masseria Accetta Piccola - Strada Vicinale Accetta/Amastuola e Masseria Accetta Grande; Masseria Leucaspide e Masseria San Giovanni S.S. 7 Appia (S.P. 40). Le incredibili cave di tufo oggi habitat naturale per alcuni alberi e per molte piante, tipiche invece della gravina, i dolmen, gli insediamenti e le chiese rupestri, l’acquedotto del Triglio, già citati oltre alla Grotta Sant’Angelo (Località Monte Sant’Angelo Viale Pietro Mascagni) costituiscono un itinerario turistico e culturale interessante di grande richiamo. |
Il nome potrebbe derivare da diversi fattori 1° la campagna di Statius ufficiale romano; 2° statti: imperativo di stare per le sue belle colline e acque; 3° aquae statiae per la presenza delle acque del Triglio; 4° statio: residenza, città; diventato Statte nell'alto medioevo dopo le invasione barbariche visto che in questa lingua statte significava proprio luogo o posto. CURIOSITÀ: In Pugliale “vie di arrampicata libera” sono presenti esclusivamente in pochissime aree molto ristrette fra cui la gravina di Statte, considerata a livello nazionale ed internazionale il “tempio” dell’arrampicata sportiva pugliese e di gran parte del sud Italia e che rappresenta per il Comune di Statte la principale attrattiva turistico-sportiva del proprio territorio. |
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