Su una lieve altura nella Murgia tarantina a16 chilometri da Taranto sorge Monteparano. Risalente al XVIII secolo l’imponente Castello dei D’Ayala Valva domina con la sua torre la piazza principale del paese. Oggi dopo i lavori di cui è stato oggetto nel XIX secolo si presenta come una residenza fortificata in stile tardo gotico caratterizzata dalla presenza delle scenografiche merlature. Importante rilevanza turistico - culturale assume il CastelloD’Ayala. Il Castello deriva dalla residenza fortificata della famiglia D’Ayala, costruito in carparo durante il XVIII secolo. La sua imponente torre si erge sulla piazza principale di Monteparano (Piazza Castello).
La Chiesa Matrice è denominata SS. Annunziata, fu costruita su un antico tempio religioso; ha una sola navata con cappelle laterali un bellissimo altare barocco. L’Arcivescovo dì Taranto Brancaccio la visitò nel1578 e scoprì che l’altare era disposto secondo il rito greco per cui lasciò la chiesa chiedendo al parroco dì modificarlo secondo il modello latino. Tra i casali dell’Albania Tarantina, Monteparano fu uno dei centri più tenaci nel conservare il rito greco ortodosso, ma a causa delle continue pressioni e costrizioni da parte del clero latino furono costretti ad abbracciare il rito della chiesa di Roma. Per ovviare ai contrasti apertisi con la curia arcivescovile di Taranto la parrocchia locale, nei primi decenni del XVII secolo, abbandona l’intitolazione a Santal Maria di Costantinopoli, prendendo l’attuale nome di “Maria SS. Dell’Annunziata”. Ai papas ortodossi si sostituiscono i preti latini che avviano i fedeli alla dottrina cattolica e all’osservanza delle feste liturgiche del calendario cristiano-romano. Fu abbandonato anche il culto di santi orientali, che rivestivano con bellissime icone le pareti della chiesa, edificata nei primi decenni del XVI secolo, dagli albanesi. |
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Costruita “more greco”, era a tetto imbricato e vi si accedeva mediante due porte di legno; l’altare maggiore guardava verso oriente e si saliva per tre gradini, ornato con tre tovaglie e sul paliotto vi era affrescata l’immagine del Cristo Pantocratore. Sopra di questo capo altare era situato il Tabernacolo di legno, nel quale si custodiva il Sacramento dell’Eucarestia consacrato della Ferie Vin Coena Domini, il pane fermentato conforme al rito greco. Inoltre, dentro il tabernacolo, si conserva pure il santo crisma e l’olio per l’estrema unzione consacrato da sacerdoti greci. Fu restaurata nel 1734, presenta una sola navata con cappelle laterali e conserva un pregevole altare barocco in marmo. CURIOSITÀ: In occasione della festa di San Giuseppe nelle strade di Monteparano vengono imbandite le ricche «Tavole» con pane la «massa» il tipico piatto albase di pasta e gli altarini per omaggiare lo sposo di Maria. |